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Camera di commercio di Reggio Calabria: pubblicati i dati 2023 delle imprese nella Città Metropolitana

20 February 2024

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Reggio Calabria, 20 febbraio 2024. Nel corso del 2023 nella Città metropolitana di Reggio Calabria si sono registrate 2.191 nuove imprese, comunque in decrescita rispetto al 2022, e vi sono state 1.949 cessazioni di attività, al netto delle cancellazioni d’ufficio; il saldo positivo ottenuto alla fine del periodo risulta pertanto pari a 242 unità.

Alle cancellazioni effettive dal registro camerale sono da aggiungere le cessazioni d’ufficio effettuate periodicamente dalla Camera di commercio per le imprese non operative da più di tre anni, di conseguenza, l’ammontare delle imprese registrate può diminuire anche in presenza di un saldo attivo tra i flussi di iscrizione e cessazioni, essendo queste ultime calcolate al netto di quelle disposte amministrativamente dalle Camere.

A fronte di tali dinamiche, a dicembre 2023 il sistema imprenditoriale della Città metropolitana di Reggio Calabria risulta costituito da 53.060 imprese registrate (il 28,3% delle imprese regionali) in diminuzione del 2,6% rispetto allo stock registrato al 31/12/2022, quando erano 54.462.

Nella Città metropolitana  si osserva una contrazione delle imprese attive, ovvero di quella parte di imprese registrate che ha svolto un’effettiva attività produttiva per almeno sei mesi nel corso dell'anno; al 31 dicembre 2023, il loro numero è pari a 45.090 (-2,4% rispetto al 2022).

Le imprese femminili sono 12.785 (il 24,1% del totale), in contrazione di 301 unità.

Le imprese straniere rappresentano il 9,4% delle imprese camerali, in  contrazione di sole 10 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Le imprese giovanili, invece, che rappresentano il 10,6% delle imprese totali, hanno fatto registrare un saldo anagrafico positivo, pari a 420 unità.

L’osservazione dei dati sulle dinamiche imprenditoriali nel periodo Covid aveva evidenziato una capacità delle  imprese di resistere, anche per effetto degli interventi pubblici predisposti per contrastare la grave crisi – ha dichiarato il Presidente Antonino Tramontana. I dati 2023 mostrano invece un sistema moderatamente sofferente anche a causa di tutte le cessazioni d’ufficio che contribuiscono alla contrazione del numero di imprese registrate e che riguardano quelle attività produttive che, pur non avendo provveduto a cessare formalmente l’attività, di fatto risultano ormai chiuse. Un dato che ci induce a riflettere sulla necessità di attivare ulteriori misure di intervento funzionali a garantire la sopravvivenza e il rafforzamento del tessuto imprenditoriale. Un segnale positivo viene però dalle imprese giovanili con un saldo positivo di 420 unità, sintomo che il sistema imprenditoriale guidato dai giovani ha ancora voglia di investire nel nostro territorio”.

Analizzando le dinamiche imprenditoriali con riferimento alla natura giuridica, nel 2023 sono le imprese individuali, pari al 66,4% del totale, ad evidenziare la flessione che incide quantitativamente sulle dimensioni complessive del sistema produttivo (-2,8%). Per contro, si evidenzia un ulteriore aumento delle società di capitali (il 20,3% del totale) che crescono rispetto al 2022 del +2,9%.

Rispetto al 2022, si evidenzia una generalizzata contrazione in quasi tutti i settori, in linea con l’andamento nazionale, con importanti diminuzioni nel settore agricolo (-495 imprese),  del commercio (-464 imprese),  manifatturiero (-148) e delle costruzioni (-105). Con un lieve incremento registrato solo per le attività professionali (+43) e quelle immobiliari (+10).

Nel corso del 2023 nella Città Metropolitana di Reggio Calabria si sono registrate 496 nuove imprese artigiane a fronte di 532 cessazioni di attività; il saldo negativo ottenuto alla fine del periodo risulta pertanto pari a -36 unità.

Al 31 dicembre 2023 il sistema imprenditoriale artigiano della Città metropolitana di Reggio Calabria risulta pertanto costituito da 9.763 imprese artigiane (il 30,1% delle imprese regionali), in calo del 1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma in recupero rispetto ai livelli pre- pandemici del 2019.

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