A settembre, l’indice generale dei prezzi al consumo della provincia di Reggio Calabria cala dello 0,2% rispetto ad agosto. Una flessione che, sebbene più marcata di quella rilevata in Calabria (-0,1%) non è così acuta come quella italiana (-0,4%) e mantiene così la variazione dei prezzi in campo positivo, almeno in termini tendenziali.
Su base annua, l’indice provinciale (calcolato con base 2010=100), è pari a settembre a 109,4, ossia 0,5 punti al di sopra del 108,9 registrato a settembre del 2013. La variazione è allineata a quella calabrese, dove l’indicatore passa da 108,3 dello scorso anno a 108,9. Al contrario, nello stesso periodo in Italia si rileva una flessione: da 107,5 di settembre 2013 a 107,3 a settembre 2014, segnando un preoccupante -0,2%. In effetti, se nel Centro-Nord i prezzi segnano contrazioni rispetto allo scorso anno, nel Sud si registra un tasso di inflazione dello 0,1% e la Calabria a settembre segna il tasso di inflazione più elevato del Mezzogiorno dopo la Sicilia. Peraltro, tra i comuni con più di 150.000 abitanti che non sono capoluoghi di regione, il tasso di inflazione più marcato in Italia, dopo quello rilevato a Messina (+0,8%), è proprio quello di Reggio Calabria.