Qualità e normativa
Le norme sono strumenti di trasferimento tecnologico di base, semplici e convenienti e notevole è il loro contributo all’innovazione ed alla competitività. Esse definiscono la sicurezza dei prodotti/servizi necessaria per le innovazioni ed il loro uso permette alle aziende di dedicarsi a migliorare i prodotti/servizi, a diversificare, ad eccellere. La normazione consente alle imprese di essere più competitive facilitando l’accesso ai mercati, permettendo l'interoperabilità tra nuovi e vecchi prodotti/parti e dando fiducia ai consumatori verso i prodotti innovativi. La normazione è, dunque, un perno fondamentale dell’intero sistema industriale; è uno strumento e insieme un’opportunità di sviluppo che va opportunamente seguita ed incrementata.
L’Azienda Speciale IN.FORM.A. affianca la Camera di Commercio nelle attività di progettazione e di erogazione di servizi e fornisce assistenza personalizzata direttamente alle imprese, per promuovere la qualità delle produzioni attraverso la diffusione dei sistemi di certificazione, lo sviluppo della qualità nelle diverse filiere, la tracciabilità dei prodotti, la diffusione delle certificazioni volontarie. IN.FORM.A. eroga informazioni agevolmente reperibili (attraverso sportelli fisici e on-line), integrandole con i servizi resi dalla Piattaforma Innovazione del Sistema Camerale, così da facilitare l’accesso delle imprese agli strumenti di supporto dei processi innovativi e delle dinamiche di sviluppo a livello settoriale.
In particolare, l’Azienda fornisce un supporto su: Innovazione e trasferimento tecnologico, Obblighi legislativi, Normativa cogente (Direttive e Marcatura CE), Normativa volontaria italiana, Internazionale ed estera (UNI, CEI, ISO, EN, DIN, BSI, AFNOR), Qualità, Certificazione, Commercio elettronico, Etichettatura, Sicurezza, Ambiente, HACCP.
Back to topDesk UNICA
Un accordo quadro è stato siglato da UNI (Ente Italiano di Normazione) e Unioncamere per accrescere la consapevolezza delle piccole e medie imprese sugli strumenti e le opportunità delle norme e per diffonderne la cultura in modo efficace e mirato al fine di accrescere la loro competitività. Nell'ambito di tale accordo, la Camera di commercio di Reggio Calabria, attraverso IN.FORM.A., eroga il servizio tecnico denominato “Sportello DESK UNICA” per supportare le imprese a interpretare correttamente la normativa volontaria, sia attraverso l’organizzazione di seminari e corsi, sia attraverso la consultazione delle norme tecniche. UNICA è un servizio gratuito di consultazione e informazione sul mondo delle norme volontarie dedicato a imprese, professionisti, pubbliche amministrazioni e cittadini.
Per informazioni: Angelica Pirrello - Responsabile Area Innovazione e Trasferimento Tecnologico Via Campanella n. 12 - I piano, stanza 33 Tel. 0965 384.218 E-mail: informa.pirrello@rc.camcom.itinnovazione@informa.calabria.it
Visita il portale UNI-UNIONCAMERE per notizie dal mondo della normazione e per informazioni su corsi di formazione.
Back to topCodice a barre
I codici a barre sono un insieme di elementi grafici a contrasto elevato, presenti in etichetta e disposti in modo da poter essere letti da un sensore a scansione e decodificati per restituire l'informazione contenuta.
Il codice a barre, attraverso una sequenza definita di numeri e di barre bicolori bianche e nere di diverso spessore, consente di individuare il Paese del fabbricante, il produttore, il prodotto. Sebbene il suo uso sia facoltativo (sono infatti i produttori che devono richiederlo presso i competenti uffici nazionali) il codice a barre è diventato ormai piuttosto diffuso perché facilita le imprese nell’identificazione dei prodotti e nella movimentazione della merce.
La diffusione del codice a livello nazionale avviene mediante appositi organismi che ne gestiscono anche il rilascio ed il funzionamento; in Italia, le aziende interessate a ricevere il proprio codice a barre dovranno contattare l’Istituto nazionale per la diffusione della codifica prodotti (INDICOD) con sede a Milano.
Esistono diverse tipologie di codici a barre; quello più diffuso è il GTIN-13 (Gobal Trade Item Number) applicato ai prodotti a peso fisso. Ciascun numero, o gruppo di numeri, del codice a barre ha un preciso significato.
In particolare:
- le prime due cifre indicano il prefisso nazionale, ovvero il numero identificativo del Paese
- il codice proprietario del marchio identifica il responsabile commerciale e viene assegnato dall’INDICOD
- il codice prodotto è quello che l’azienda sceglie di attribuire per identificare il prodotto in base a parametri definiti
- la cifra di controllo è calcolata tramite un algoritmo e sulla base delle altre cifre presenti nel codice
Per ulteriori approfondimenti, consultare il sito: http://indicod-ecr.it/
Back to topQualità e certificazione nel settore agroalimentare
Il primo livello di tutela della qualità nel settore agroalimentare è dato dall’apposita legislazione nazionale e sovranazionale.
A questo livello, la richiesta di “qualità” corrisponde ad una esigenza di “sicurezza” alimentare, in cui rientrano l’igiene e la salubrità del prodotto, il valore nutritivo, l'adozione di buone pratiche di coltivazione ed il rispetto dell’ambiente.
Un secondo livello riguarda l’assicurazione della qualità, che consiste nel garantire al mercato una sufficiente fiducia circa l’effettiva capacità di soddisfazione dei bisogni, espressi o impliciti.
In questo caso, la competitività di un’organizzazione è strettamente correlata alla sua capacità di produrre e assicurare la qualità, nelle diverse forme e gradi applicabili.
Per approfondire:
Accredia - Ente italiano di accreditamento
Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste
Gli standard BRC e IFS
Gli standard BRC – British Retail Consortium – e IFS – International Food Standard – rappresentano i principali strumenti operativi, a livello internazionale, utilizzati dai soggetti che operano nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO) – della filiera agroalimentare. Il loro utilizzo permette agli attori della filiera di selezionare, qualificare e monitorare i propri fornitori; ciò consente di ridurre i costi e, nello stesso tempo, garantire un maggiore livello di sicurezza per i clienti e i consumatori.
BRC e IFS sono stati sviluppati dalle Associazioni di categoria di cui fanno parte i maggiori “retailer” europei per favorire una adeguata selezione dei fornitori nella GDO in base alle loro capacità di fornire prodotti sicuri e di qualità, conformi non solo alle specifiche contrattuali ma anche ai requisiti di legge che regolano il settore.
I requisiti previsti da entrambi gli strumenti operativi si coniugano perfettamente con:
i requisiti dei Sistemi di Gestione per la Qualità – che fa riferimento alla norma UNI EN ISO 9001:2008;
la metodologia HACCP - Hazard analysis and critical control points - sistema che fa riferimento alla sicurezza igienico-sanitaria nei prodotti.
L’applicazione di uno o di entrambi gli standard permette quindi agli operatori della filiera agroalimentare di conseguire numerosi vantaggi, tra questi la possibilità di:
- implementare e attuare un sistema di gestione che permetta all’azienda di controllare il rispetto dei vincoli di qualità, sicurezza e conformità legale;
- disporre di uno strumento che migliori la gestione dell’azienda in generale ma soprattutto permetta di migliorare il controllo e il monitoraggio dei fattori critici presenti al suo interno;
- ridurre le probabilità di spreco, di richiamo o di ritiro del prodotto in modo da diminuire, se non eliminare, una voce di costo importante;
- limitare i possibili rischi di insorgenza di incidenti;
- attuarli contemporaneamente e in modo sinergico così da permettere alle aziende di ridurre tempi e costi necessari per effettuare le verifiche.
I due standard non si applicano alle attività connesse:
- alla vendita all’ingrosso;
- all’importazione;
- alla distribuzione e all’immagazzinamento (che esulano dal controllo diretto dell’organizzazione).
Per approfondimenti, consultare la guida presente tra gli allegati "Gli Standard BRC e IFS - Versione 6".
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