Orientamento al lavoro

L’avvio e lo sviluppo di un’attività imprenditoriale richiede il supporto di competenze in vari ambiti: organizzativo, finanziario, logistico, commerciale.

Nella fase iniziale dell’idea imprenditoriale può inoltre essere utile raccogliere informazioni per analizzare e definire meglio il proprio progetto.

L’Azienda Speciale INFORMA fornisce agli utenti un pacchetto integrato di servizi, già dalla prima accoglienza, finalizzata a fornire agli aspiranti imprenditori le informazioni di base relative alle procedure burocratiche ed amministrative e a tutti gli strumenti di finanziamento accessibili per l'avvio o l'implementazione della propria idea di business.

In particolare, per coloro che scelgono di accedere ai contributi camerali, l'assistenza prosegue in attività di orientamento, come approfondimento dell'idea imprenditoriale, al fine di valutare la fattibilità tecnica e di mercato e correggere eventuali punti di debolezza evidenti nel percorso progettuale. 

Infine, il percorso si concretizza nell'attività di business planning: verificate le motivazioni personali e la fattibilità dell'idea imprenditoriale, si procede alla stesura della business idea, per accompagnare l'aspirante imprenditore nella redazione del business plan da utilizzare come strumento di accesso alle agevolazioni stanziate dalla Camera.

INFORMA si occupa  inoltre di studi ed informazioni sullo sviluppo economico territoriale, segnalazioni sui finanziamenti disponibili per l'avvio di nuove imprese,  informazioni sulle normative e sulle tendenze del mercato del lavoro attraverso l’elaborazione dei dati sull’occupazione del Sistema Excelsior.

INFORMA svolge anche l’attività di orientamento al lavoro sia dipendente che autonomo e imprenditoriale  attraverso informazioni, guide e manuali, proponendo moduli formativi sulla "cultura d'impresa".

Per gli imprenditori o aspiranti tali sono disponibili percorsi formativi a catalogo che per l’anno 2013 prevede la realizzazione di n. 14 percorsi di formazione sui seguenti temi:

  1. Mettersi in proprio
  2. Gestire un’attività imprenditoriale
  3. Come scrivere un business plan
  4. Il sistema di pianificazione finanziaria e l’ottimizzazione dei flussi di cassa
  5. Il controllo di gestione attraverso il monitoraggio dei principali indicatori economico-finanziari
  6. Banca e impresa: come comunicare con le banche
  7. Internet e le sue potenzialità per le attività d’impresa
  8. L’e-commerce come canale di vendita per le PMI
  9. La tutela della Proprietà Industriale
  10. La tutela della Proprietà Industriale nei processi di internazionalizzazione
  11. Tecnologie e applicazioni per l’efficienza energetica degli edifici
  12. Domotica ed efficienza energetica
  13. I sistemi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti
  14. Il waste management
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Il colloquio di lavoro

Il colloquio di lavoro è la situazione di comunicazione per eccellenza.

Mette, una di fronte all'altra, due persone che non si conoscono, con un obiettivo preciso: essere in grado di prendere una decisione.
E' importante tener conto di questo, per non cadere nella rappresentazione, troppo frequente, del colloquio di lavoro come una prova o un esame da superare, una partita che si può vincere o perdere.

Sicuramente, però, si tratta di un appuntamento importante, a cui è opportuno arrivare preparati e sufficientemente sereni. Vediamo quindi come si articola il colloquio e come gestirlo nel migliore dei modi.

PREPARARSI AL COLLOQUIO
E' molto importante arrivare al colloquio preparati, pronti a fare un efficace racconto di noi, ma anche consapevoli di quello che ci potrà essere offerto, della compatibilità o meno con il nostro profilo e dei vantaggi che saremo in grado di apportare alla nuova azienda.

Quindi per prima cosa occorre preparare e studiare una scaletta di autopresentazione.
La scaletta non deve essere lunga (10 o 15 minuti al massimo) per poter dare al selezionatore tutto il tempo per fare le sue domande e per chiederci ulteriori precisazioni. Il linguaggio adottato, così come la focalizzazione sulla professionalità, dovranno essere adattati a seconda dell'interlocutore: selezionatore esterno, manager del personale oppure futuro capo.

E' ovvio che con quest'ultimo dovremo utilizzare un linguaggio più tecnico e fornire maggiori dettagli sulle nostre competenze e sui compiti precedentemente svolti. In ogni caso, la nostra scaletta dovrà contenere i seguenti elementi:

  •     percorso di studi
  •   ulteriori specializzazioni
  •   esperienze di stage
  •   precedenti esperienze lavorative (eventualmente più dettagliate se attinenti in qualche modo con la posizione ricoperta).
  •   motivazioni che ci hanno spinto a candidarci per l'offerta.La scaletta dovrebbe essere redatta in forma scritta, in modo da studiarne anche la forma ed il linguaggio.

Ripassiamola mentalmente prima del colloquio.

Potremo utilizzarla per intero, nel caso, molto frequente, il selezionatore ci chieda di descriversi (la formula classica è "Mi parli di lei") oppure potremo doverla scomporre per rispondere ai diversi quesiti che ci verranno posti.

COSE DA FARE
L’approccio migliore ad un colloquio di lavoro consiste nell’essere ben preparati. Questo significa due cose: una buona preparazione pratica al colloquio e la raccolta di informazioni e conoscenze a cui attingere nel corso del colloquio stesso. Ecco alcune cose da fare:

  • accertarsi della data, dell'ora e del luogo del colloquio, e studiando con anticipo il percorso, per evitare di arrivare in ritardo
  • annotare il nome della persona con la quale si sostiene la selezione e il suo ruolo nell'azienda
  • reperire più informazioni possibili sull'azienda e sul profilo professionale proposto
  • studiare bene il curriculum: è la base di partenza di qualunque colloquio
  • curare l'abbigliamento: né trasandati né troppo eleganti
  • essere puntuali: niente ritardi, ma neanche troppo in anticipo
  • guardarsi intorno: notare ambiente e persone può dare una prima idea del "clima aziendale"
  • le presentazioni: una stretta di mano decisa e un bel sorriso sono il modo migliore per cominciare.

COSE DA NON FARE
Ecco infine un rapido riepilogo delle cose da evitare durante un colloquio di lavoro:

  • Arrivare tardi
  • arrivare eccessivamente in anticipo
  • vestire in maniera trasandata o troppo elegante
  • dimenticare il nome dell'intervistatore
  • sedersi prima dell'interlocutore
  • gesticolare in modo eccessivo
  • masticare chewing-gum
  • essere prolissi
  • essere reticenti
  • monopolizzare la conversazione
  • portare il discorso su questioni personali
  • essere passivi o al contrario essere aggressivi
  • fare i primi della classe
  • avere le idee poco chiare
  • lamentarsi per questo o per quello
  • sbirciare tra i fogli del selezionatore
  • mostrarsi irritabili o furbi o disonesti o scorretti
  • parlar male degli assenti o delle imprese concorrenti o di quelle in cui si è lavorato
  • mostrarsi eccessivamente sicuri o nervosi
  • mostrare subito troppo interesse per la retribuzione: questo aspetto va discusso solo dopo che il selezionatore ha fatto una proposta retributiva
  • chiedere immediatamente l'esito del colloquio
  • avere fretta, guardare l'orologio in continuazione: è il selezionatore a scandire il tempo.

QUALCHE CONSIGLIO
Durante il colloquio occorre cercare di capire chi abbiamo di fronte.
L'età del selezionatore, in questo caso, può fornirci alcune indicazioni. Se il selezionatore è una persona matura, probabilmente con molta esperienza alle spalle, vorrà subito arrivare al sodo: quello che gli interessa è soprattutto la nostra personalità. Il consiglio è mostrare un carattere deciso, buon senso e rispetto per le istituzioni e i ruoli.
Un selezionatore giovane, invece, è solitamente un entusiasta, innamorato dell'azienda, curioso e ottimista. Sarà più facile entrare in sintonia se vi vedrà simile a lui. Infatti, non avendo grande esperienza, il suo metro di paragone è principalmente se stesso.

In ogni caso, occorre rispettare alcune regole generali:

  • ascoltare bene le domande, prendendo sempre qualche secondo prima di rispondere.
  • essere sinceri il più possibile: sia per non cadere in contraddizione, sia per evitare figuracce per esempio se ci sottopongono a test di lingue o informatica.
  • presentarsi come persone concrete, propositive, attive, affidabili.
  • non lamentarsi della nostra situazione dando la colpa a qualcun altro.
  • volgere al positivo anche eventuali lacune o errori commessi in passato.

DOMANDE PIÙ FREQUENTI
Esistono due modi per impostare il colloquio.

I selezionatori cercano di mettere sotto stress il candidato per vedere il suo controllo e la sua sicurezza, oppure possono avere un atteggiamento più disteso, ma anche in questo caso mettendo a proprio agio la persona intendono valutare come si comporta il candidato.
Quindi è bene affrontare il colloquio in maniera rilassata, ma non troppo. La giusta dose di tensione aiuta a non perdere il controllo della situazione e l'obiettivo che vogliamo raggiungere.
Le domande sono normalmente aperte e lasciano al candidato la possibilità di presentarsi e parlare di sé e delle proprie esperienze.

Prepariamoci quindi a rispondere a domande del tipo:

  • mi parli delle sue precedenti esperienze lavorative
  • mi parli della sua carriera formativa
  • come vede la sua carriera fra 5/6 anni (per verificare il livello di ambizione della persona o se il profilo è corrispondente alle richieste dell'azienda)
  • mi parli dei suoi punti di forza e dei suoi punti deboli
  • ha avuto esperienze di lavoro per obiettivi me ne parli (se non si hanno esperienze lavorative si può parlare dell'esperienza scolastica)
  • cosa ha colpito la sua attenzione nell'annuncio pubblicato
  • sta facendo altri colloqui in questo periodo in che settore (intende capire se una persona sta rispondendo a caso agli annunci o se è il lavoro che veramente intende fare).

È bene prepararsi anche a rispondere a domande apparentemente "indiscrete" (i rapporti con la famiglia, perché si vuole cambiare lavoro, perché si è scelto un certo tipo di studi ecc...): l'obiettivo è quasi sempre valutare il grado di maturità e affidabilità del candidato.
Non siamo tenuti ad entrare troppo nel personale, ma possiamo sfruttare domande di questo tipo per "raccontarci", mostrandoci al contempo disponibili al dialogo.

COSA CHIEDERE AL SELEZIONATORE

In generale, a meno che il colloquio non si sia chiuso troppo in fretta, il selezionatore ci avrà già spiegato, più o meno dettagliatamente, le caratteristiche della posizione offerta. Alla fine del colloquio, però, quasi sempre ci viene chiesto se abbiamo bisogno di precisazioni o chiarimenti. È sempre bene fare qualche domanda, perché dimostra il nostro interesse per l'azienda e per il posto.

Assolutamente vietato, in questa fase, fare domande sulla retribuzione o su eventuali benefit. Queste cose si definiscono solo in fase contrattuale.
Allo stesso modo, tutti i dettagli relativi al contratto, a meno che non siano stati precedentemente trattati dal selezionatore, vanno rinviati ad un secondo incontro.
In questo momento, dobbiamo limitarci a chiedere ulteriori informazioni o precisazioni sull'azienda o sulla posizione offerta.

I temi saranno quindi: il mercato in cui l’azienda opera, gli stili di management, i valori aggiunti dell’azienda, gli obiettivi a lungo termine dell'azienda, le responsabilità e gli obiettivi richiesti per la posizione offerta.
È evidentemente essenziale, prima di fare qualsiasi domanda, essere stati molto attenti a quello che il selezionatore ci ha raccontato, per evitare di far ripetere due volte al nostro interlocutore le stesse cose, mostrandoci così disattenti e superficiali.

Da evitare tassativamente: chiedere l'esito del colloquio. Alla fine del colloquio, sarà il selezionatore a dirci se, come e quando ci contatterà. Nel caso non lo facesse, siamo autorizzati a porre voi stessi la questione. Evitiamo comunque di apparire ansiosi.  

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Il curriculum vitae

Un candidato che ha impiegato tempo, energie e soldi per stilare un bel curriculum vitae è probabilmente più motivato e professionalmente più maturo di chi stende su un foglio, in modo disordinato e superficiale, quattro notizie su di sé. Lo scopo del curriculum vitae è quello di stimolare la curiosità del selezionatore, tanto da indurlo a fissare un colloquio di lavoro.

Molto importante è identificare la persona a cui indirizzare il proprio CV, per evitare che arrivi nell'ufficio sbagliato e di qui direttamente nel cestino.
Quando non si riesce ad avere nessun nominativo, bisogna rivolgersi al direttore del personale o al responsabile della selezione del personale, se ci si rivolge ad una azienda di medie o grandi dimensioni. Quando invece ci si rivolge ad aziende di piccole dimensioni il destinatario sarà il titolare o l'amministratore delegato. Chiarezza e capacità di sintesi sono le regole da tenere sempre presenti nella compilazione del proprio curriculum.

CURRICULUM VITAE EUROPEO
L'Europass Curriculum Vitae (ex Curriculum Vitae Europeo) costituisce uno strumento importante:

  • per chi aspira a trovare un posto di lavoro, e/o proseguire il suo percorso di formazione, in quanto permette di valorizzare e dare notorietà anche ai percorsi di apprendimento non formali;
  • per le aziende e gli istituti di istruzione/formazione che hanno la possibilità di riconoscere con maggior chiarezza il possesso di conoscenze, abilità e competenze, indipendentemente dalle modalità con cui sono state acquisite e dalle qualifiche o titoli professionali posseduti dai singoli cittadini.

Europass Curriculum Vitae costituisce un modello comune di riferimento per fornire e reperire informazioni sui percorsi formativi compiuti e sulle esperienze lavorative capitalizzate nel tempo.
L'obiettivo è quello di consentire a tutti i cittadini europei di riconoscere e valorizzare le proprie competenze per proporsi o riproporsi sul mercato del lavoro e della formazione con un curriculum più trasparente e spendibile in tutto il territorio dell'Unione.
Europass Curriculum Vitae accoglie in pieno le indicazioni politiche proposte dall'Unione europea in tema di sviluppo delle risorse umane, che vanno dalla necessità di considerare l'intera esperienza di una persona in una logica di formazione per tutta la durata della vita, alla visibilità delle competenzeritenute utili per lavorare nella società attuale.

Il Curriculum vitae europeo, infatti, prende in considerazione:

  • sia la formazione iniziale, che le esperienze di vita e di lavoro;
  • sia le competenze maturate a scuola o in un ambiente formativo, che quelle acquisite nella vita professionale e sociale;
  • sia le competenze tecnico-professionali tradizionali, che quelle utili nelle nuove forme di organizzazione del lavoro e nelle nuove professioni (competenze relazionali, organizzative, ecc.).

Europass Curriculum Vitae è uno strumento a disposizione di tutti i cittadini. Non è un certificato, bensì una dichiarazione autocertificata e volontaria.Il Curriculum vitae europeo fornisce informazioni su:

  • competenze linguistiche
  • esperienze lavorative
  • qualifiche e titoli di istruzione e formazione
  • abilità e competenze acquisite anche al di fuori dei percorsi formali di formazione.L'adozione di un formato standard per tutti i paesi elimina le barriere poste dai diversi metodi istituzionali e nazionali di riconoscimento delle competenze, permettendo alle persone di esprimere la propria storia ed esperienza in modo comprensibile per tutti.

STRUTTURA
Un curriculum vitae efficace deve essere personalizzato rispetto ai diversi interlocutori e posizioni alle quali ci si rivolge.

Si dovrà trovare ogni volta un "aggancio" per valorizzare al massimo la propria esperienza e competenza in relazione al tipo di lavoro e azienda a cui si rivolge.
Il curriculum deve essere impostato per sezioni in sequenza logica:

Dati anagrafici
Devono essere indicati nome e cognome, numero di telefono e di cellulare, indirizzo di posta elettronica. È sconsigliata l'indicazione del numero di telefono dell'ufficio.
Vanno precisati luogo e data di nascita e l'indirizzo.
Chi ha già svolto il servizio militare può scrivere 'obblighi di leva assolti, mentre se si devono ancora assolvere tali obblighi, l'invio del curriculum è sconsigliabile.
Può essere riportato lo stato civile, pur non essendo indispensabile.

Studi compiuti
Si parte dall'esperienza più recente (master o laurea), fino al diploma superiore.
Va sempre indicato il voto di laurea, mentre quello del diploma solo se molto positivo.
Insieme al voto di laurea vanno riportati:

  • anno di conseguimento della laurea;
  • università;
  • facoltà e l'argomento della tesi.

In taluni casi può essere opportuno evidenziare se si è seguito un indirizzo di studi specifico.

Esperienze professionali
È la parte più significativa del curriculum. Gli elementi da indicare per ogni esperienza professionale sono:

  • il periodo di tempo occupato;
  • il nome dell'azienda;
  • il settore di mercato in cui opera;
  • la posizione ricoperta.

È generalmente preferibile partire dalle esperienze più recenti. Per l'ultima esperienza lavorativa, è consigliabile indicare le attività compiute e il grado di responsabilità, le caratteristiche dei progetti sviluppati e i risultati ottenuti.
Anche lo svolgimento di stage deve essere evidenziata, con una breve descrizione dell'esperienza compiuta, dell'ente e delle qualità potenziate.
Vanno riportate tutte le esperienze maturate, anche quelle "in nero" quindi non indicate sul libretto di lavoro.
In caso di colloquio, basta raccontare la situazione reale: il selezionatore è interessato solo alle competenze acquisite dal candidato e non al contratto con cui è stato inquadrato.
In caso di più attività lavorative è utile evidenziarne una in relazione del destinatario del curriculum.

Esperienze formative
Va qui indicato:

  • il titolo del corso;
  • la durata;
  • l'ente organizzatore;
  • la votazione ottenuta.

In caso di più attività di formazione è utile evidenziarne una a seconda del destinatario del curriculum.

Conoscenze informatiche
In generale è importante indicare:

  • gli ambienti operativi (Windows, Unix);
  • programmi di uso generale (Word, Excel, Power Point);
  • altri programmi fondamentali per la propria area professionale;
  • i corsi di formazione seguiti e la durata;
  • l'utilizzo di Internet con eventuale conoscenza di linguaggi specialistici (Java, html).

Lingue straniere
Per ogni lingua conosciuta vanno indicate:

  • il livello (scolastico, buono, ottimo, madrelingua);
  • le certificazioni conseguite (Toefl, Delf, Dele);
  • i corsi seguiti in Italia e all'estero indicandone la durata, i periodi di stage all'estero, l'eventuale pratica quotidiana per motivi di lavoro o scolastici.

Hobby e interessi personali
L'indicazione di hobby e interessi personali è utile al selezionatore per tracciare meglio un profilo del candidato. Vengono generalmente indicati:

  • gli sport praticati;
  • interessi per la lettura, la scrittura o il cinema;
  • i viaggi e i paesi stranieri visitati;
  • l'impegno sociale attraverso attività di volontariato.

Differenziarsi è possibile indicando i traguardi raggiunti.
Non è indispensabile inserire hobby o interessi, ma vale la pena di farlo soltanto se si ritengono significativi e collegati in qualche modo all'area professionale per la quale ci si rivolge.
Se gli hobby sono centrali per il candidato, è bene valorizzarli, collegandoli alla posizione per la quale si propone, indicandoli eventualmente anche nella lettera di accompagnamento.

Un decalogo di 10 preziosi consigli per redigere un buon curriculum vitae

1. Brevità
Una stesura sintetica, ma completa, e che non superi le 2 pagine. Oltre a rendere più agevole la lettura, questo accorgimento valorizzerà la capacità di sintesi del candidato, qualità, come noto, sempre apprezzata.

2. Precisione e accuratezza
I dati mancanti o errati possono dimostrare, agli occhi del selezionatore, poca affidabilità. Dunque attenzione alla cronologia, partendo sempre dall’esperienza più recente per arrivare a quella più datata, e attenzione anche alla chiarezza espositiva.

3. Lettera di presentazione
La lettera di presentazione via utilizzata solo nel caso in cui si intende intraprendere una nuova attività o nel caso in cui la propria formazione non sia molto attinente con la posizione richiesta. Altrimenti meglio mandare il solo curriculum.

4. Percorso formativo
La valorizzazione del proprio percorso formativo, spesso lasciata in secondo piano, è invece da non trascurare: è opportuno sviluppare in modo approfondito questa sezione del curriculum.

5. Interessi personali
Contrariamente a quanto si pensa la sezione del Cv Interessi personali è strategica. Gli hobbies sono considerati dal selezionatore un elemento chiave per farsi un’idea completa della persona.

6. Onestà
Fare "come Pinocchio" non paga, anche perché, in sede di colloquio, il selezionatore non ci metterebbe molto a scoprirlo. Niente bugie, dunque, in modo da evitare di risultare inaffidabili e scorretti.

7. Curriculum diversi
Può rivelarsi utile stilare un curriculum ad hoc per ogni annuncio, raccogliendo prima informazioni sull’azienda in cui ci si candida. In questo modo si eviterà di farlo perdere nell'asettica pila di curricula che occupa un angolo delle scrivanie dei selezionatori, o ancora peggio, di farlo cestinare.

8. Ambizioni lavorative
L’obiettivo professionale e le propeie ambizioni vanno sempre esplicitate perché permette all’azienda di capirne prospettive e aspettative.

9. Flessibilità
La disponibilità alla flessibilità, dal punto di vista degli orari e dei trasferimenti, è un requisito sempre più richiesto che costituisce spesso una corsia preferenziale.

10. Privacy
È fondamentale inserire, in calce al documento, dell’autorizzazione al trattamento dei dati personali, così come prevede la normativa sulla privacy. Riportare la dicitura (d.lgs 30 giugno 2003 n.196) in maniera scorretta, o addirittura ometterla, metterebbe a rischio la valutazione del curriculum.

Come abbiamo visto, il curriculum vitae deve essere sintetico, ordinato e preciso, adatto per una lettura rapida e superficiale.

Come fare allora?
Al momento della stesura è bene tener conto di queste poche ma semplici regole:

  • vivacizzare il testo con soluzioni grafiche quali neretti, sottolineature, corsivi;
  • adottare un linguaggio semplice, mai burocratico o discorsivo;
  • essere diretti, evitando la terza persona parlando di se stessi;
  • curare l'aspetto grafico del curriculum; attenzione anche agli errori e alle cancellature;
  • utilizzare per la stesura il computer, solo se richiesto va scritto a mano;
  • agevolare la lettura prevedendo sufficienti margini e spaziature e dividendo il curriculum in paragrafi, ciascuno contrassegnato da un titolo evidenziato.
  • personalizzare il curriculum, facendo riferimenti al destinatario o competenze possedute in relazione al posto di lavoro offerto.Un curriculum non deve superare le due cartelle, meglio una sola.

Nella stesura occorre assumere un ottica di vendita, concentrandosi sull'interlocutore e sulle sue esigenze evidenziando le corrispondenze personali con la posizione offerta.

COSE DA EVITARE
Nella stesura del curriculum vitae, ecco le cose che non bisogna mai fare:

  • allegare documenti, certificazioni e fotografie a meno che non vengano richiesti;
  • scegliere la stesura il manoscritta, salvo richieste per valutazioni grafologiche;
  • allegare referenze personali;
  • fare riferimento a questioni di denaro;
  • nella cronologia, mettere in testa le esperienze più lontane;
  • inviare curriculum fotocopia in quantità industriali;
  • inviare il curriculum genericamente a enti, aziende, organizzazioni e non a uffici o responsabili del personale.
  • dimenticare di rileggere il testo soprattutto se sono presenti parole straniere;
  • mentire: durante il colloquio si verrebbe immediatamente scoperti;
  • essere troppo sicuri di se, scrivendo ad esempio 'solo con un colloquio vi renderete conto delle mie effettive capacità;
  • lasciare vuoti temporali tra un'occupazione e l'altra. Se questo capita, bisogna spiegarne le cause.

USARE LA RETE
Anche il curriculum vitae, quando si trasferisce sulla Rete, deve adeguarsi al suo linguaggio e alle sue regole.

Spesso la prima tappa del reclutamento su Internet è la compilazione di modulo elettronico standardizzato (il "format") che richiede al candidato tutte le informazioni, e in questo caso nessun problema.

Se invece si utilizza l'e-mail per inviare i propri dati, esiste una serie di regole che è sempre bene seguire. In questo caso vale ancor di più la regola d'oro del CV: la prima impressione è quella che conta.

Attenzione, quindi, sia alla forma che al contenuto dell'e-mail.
In particolare:

  • non utilizzare corsivi, grassetti e lettere accentate. Chi riceve potrebbe utilizzare un programma di posta diverso e non sempre questi caratteri compaiono sul testo del destinatario.
  • per lo stesso motivo, evitare i font elaborati, meglio optare per quelli più semplici: Times, Arial o Helvetica;
  • bandire anche gli "smiley", cioè quelle "faccine" (sorriso, rabbia, delusione...) che si usano di solito nella scrittura dei messaggi per sottolineare un concetto o per firmare.
  • inviare il curriculum in attachment (in allegato). Chi invece preferisse inserirlo nel corpo del messaggio, è indispensabile che condensi le informazioni in una sola pagina: leggere un testo a video è meno agevole che scorrere un foglio scritto.
  • sostituire la lettera di presentazione con tre righe sintetiche per - indicare a che annuncio ci si riferisce;
  • dichiarare il proprio interesse al lavoro proposto;
  • introdurre il curriculum che segue o è allegato;
  • congedarsi con i saluti.
  • nel caso di un'azienda straniera, il testo dovrà essere scritto nella lingua del destinatario o comunque, in inglese. Solo nel caso che la ricerca sia effettuata dalla filiale italiana di una multinazionale, la lingua sarà l'italiano.
  • rileggere infine con attenzione il messaggio per ripulirlo dai refusi, particolarmente insidiosi quando si scrive a video;
  • salvare sempre il messaggio con il nome dell'azienda a cui è destinato, per poterlo ritrovare facilmente ogni volta che occorrerà;
  • vietato usare il comando "Cc" (carbon copy), che permette di inoltrare un messaggio a più destinatari. Nel caso in cui il CV venga inviato a diverse aziende (cosa sconsigliabile perché, come per il curriculum cartaceo, è sempre meglio personalizzare ogni stesura) adoperare il comando "Bcc" (blind carbon copy), che rende l'elenco dei destinatari non visibile nell'intestazione.
  • preparare sempre il curriculum off line, così si avrà tempo per rifletterci sopra: in ogni caso è opportuno essere sintetici. Questo significa non occupare più di una pagina Web (circa 25 righe).
  • se il curriculum è inserito come corpo dell'e-mail, deve essere scritto sotto forma di file di testo; viceversa, per chi è più esperto, è possibile strutturarlo sotto forma di ipertesto, con collegamenti interni.
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Bilancio di competenze

Il bilancio di competenze è destinato a:

  •    persone in cerca di lavoro;
  •   lavoratori che devono confrontarsi con un nuovo mercato del lavoro;
  •   lavoratori che desiderano cambiare il proprio orientamento professionale o crescere professionalmente.

In particolare, il bilancio di competenze si rivolge a coloro che non hanno un obiettivo professionale definito, o il cui obiettivo professionale sembra essere irraggiungibile.

Non solo, proprio poiché il bilancio presuppone un rapporto di stretta collaborazione e elaborazione comune fra lavoratore e consulente, non è possibile fare il bilancio con persone non motivate.

Anche le persone senza esperienze professionali possono aver bisogno di definire meglio le proprie capacità e aspirazioni professionali, e di progettare e mettere in atto percorsi professionali. In questi casi la parte del bilancio dedicata alle esperienze professionali sarà semplicemente ridotta.
Il bilancio di competenze ha la funzione di aiutare a:

  •     definire le proprie esperienze professionali e personali;
  •   valorizzare le competenze legate al mondo del lavoro e della formazione;
  •   definire le proprie conoscenze e attitudini;
  •   scoprire le potenzialità inespresse;
  •   raccogliere e ordinare gli elementi che permetteranno di elaborare un progetto professionale o personale;
  •   gestire al meglio le proprie risorse;
  •   individuare le priorità personali e professionali;
  •   utilizzare al meglio le proprie competenze nella negoziazione per la ricerca di lavoro.

Il bilancio di competenze è un intervento strutturato di consulenza che aiuta il cliente a definire con precisione le proprie capacità, competenze e aspirazioni professionali; lo scopo è di mettere in grado il lavoratore di progettare e mettere in atto percorsi professionali pienamente soddisfacenti nell'arco della propria vita.
Grande attenzione è attribuita all'individuazione e alla descrizione delle capacità e competenze non certificate, cioè dimostrate o acquisite al di fuori dei percorsi formativi istituzionali, e all'esplicitazione di capacità e competenze che il lavoratore non è cosciente di avere. 

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Stage e Tirocini formativi

Il tirocinio formativo e di orientamento (o stage) è regolato attualmente dall’art. 18 della legge 196 del 24 giugno 1997, nota come "Pacchetto Treu" (nonché dal relativo regolamento di attuazione di cui al D.M. 25 marzo 1998, n. 142), in cui si esplicita che l’attuazione di iniziative di tirocinio deve essere finalizzata alla creazione di momenti di alternanza tra studio e lavoro per agevolare le scelte professionali dei giovani mediante il contatto diretto con il mondo del lavoro e per offrire loro competenze di base, tecnico-operative e trasversali. Secondo le disposizioni di legge attualmente in vigore (L.236/93 art. 9) le esperienze di tirocinio possono essere effettuate da soggetti in attesa di occupazione con l’obbligo scolastico assolto e soggetti in formazione scolastica, universitaria e professionale. 

CHE COSA SONO I TIROCINI FORMATIVI?

Sono esperienze di formazione e orientamento realizzate attraverso l'inserimento lavorativo in azienda, con lo scopo di agevolare le scelte professionali delle persone mediante la conoscenza diretta del mondo dl lavoro. Possono avere una durata variabile rapportata alle caratteristiche delle persone cui sono rivolti.

A CHI SONO RIVOLTI?

Studenti e studentesse che frequentano la scuola superiore, allievi ed allieve degli istituti professionali o dei corsi di formazione professionale, giovani in cerca di prima occupazione e lavoratori disoccupati compresi quelli iscritti nelle liste di mobilità; cittadini stranieri, persone svantaggiate e portatrici di handicap. Le Aziende che hanno disponibilità ed interesse ad attivare una esperienza di formazione ed orientamento mirato - a forte valenza professionale - a favore di persone che intendono inseririsi o reinserirsi nel mondo del lavoro, possono fare richiesta di attivazione di un tirocinio formativo rivolgendosi agli Enti che, per legge, possono promuovere tali iniziative

CHI PUO' PROMUOVERLI?

Le agenzie per l'Impiego; i Centri per l'Impiego; le Università e gli Istituti di istruzione universitaria; le Aziende per il Diritto allo Studio Universitario (A.R.D.S.U.); Provveditorati agli Studi; le Istituzioni Scolastiche; i Centri pubblici o a partecipazione pubblica di formazione professionale e/o orientamento; le comunità terapeutiche e le cooperative sociali; i Servizi di orientamento lavorativo per disabili. 

COME SI ATTIVA UN TIROCINIO FORMATIVO?

I tirocini sono realizzati in base ad una apposita "convenzione" stipulata tra l'ente promotore e l'Azienda ospitante, alla quale deve essere allegato uno specifico "Progetto" formativo e di orientamento. La persona in tirocinio é assicurata contro gli infortuni sul lavoro e per la responsabilità civile verso terzi; i costi di tali assicurazioni sono completamente a carico dell'ente promotore. Al termine del tirocinio, l'Ente promotore può rilasciare una dichiarazione di competenza.

Attenzione: in nessun caso il tirocinio formativo può configurarsi come rapporto di lavoro, né può costituire vincolo per l'impresa al fine di una eventuale assunzione.

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Excelsior ed Excelsiorienta

Il Sistema Informativo che analizza il mercato del lavoro del futuro 
Il Sistema Informativo Excelsior è un progetto promosso da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e con l'Unione Europea
Realizzato a partire dal 1997, ha l'obiettivo di monitorare le prospettive occupazionali e i fabbisogni professionali, formativi e di competenze espressi dalle imprese italiane.

Excelsiorienta è la piattaforma di Unioncamere dedicata agli studenti e alle studentesse che hanno bisogno di orientarsi nel mondo del lavoro. Il portale si avvale dei dati e dell’esperienza del Sistema Informativo Excelsior per creare un collegamento tra il mondo della scuola e quello del lavoro. Agli utenti sono proposti strumenti per conoscere il mondo del lavoro in Italia e capire quali sono le professioni che meglio si adattano alle proprie attitudini attraverso informazioni, notizie, guide e quiz di autovalutazione.

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